Se ci seguite su Instagram sapete che lo scorso mese abbiamo partecipato al blog tour #RipartidaiSibillini, organizzato da Luca Tombesi e supportato dalla community instagramers Italia e Marche, che ha lo scopo di puntare i riflettori su un territorio, quello dei Sibillini, che dall’agosto 2016 ha visto calare drasticamente il turismo.
Purtroppo lo sciame sismico che negli ultimi anni ha colpito il centro Italia, e maggiormente alcuni comuni delle Marche, ha avuto effetti devastanti non solo su cose e persone, ma anche sull’economia, fatta spesso da piccole realtà a gestione familiare.
Noi vogliamo ringraziare #RipartidaiSibillini perché ci ha fatto scoprire un territorio ricco di bellezza, fatto di borghi e paesaggi unici, ma soprattutto ci ha permesso di trascorrere del tempo a contatto con le persone che vivono e lavorano in questo territorio, persone stupende, con una grande forza e un amore smisurato per la loro terra.
Persone che non si sono lasciate abbattere dal sisma, che non hanno mollato, ma si sono reinventate investendo sulle proprie attività e lavorando ogni giorno con il solo scopo di offrire esperienze autentiche e genuine.
In questo articolo vogliamo raccontarvi proprio le storie delle persone che hanno reso questa esperienza meravigliosa.
Siamo partiti da Acquasanta Terme, paesino che sorge nella valle del fiume Tronto, a 20 km da Ascoli Piceno, circondato dalle montagne marchigiane del Parco Nazionale del Gran Sasso, dai Monti della Laga e da quelli Sibillini, che ci ha accolti con la 49° edizione della festa d'Autunno, un evento dedicato ai prodotti della montagna, con numerosi stand gastronomici e la possibilità di assaggiare prodotti tipici come funghi, castagne, tartufi e formaggi. L’evento cade il 3° weekend di ottobre, ed è un motivo in più per visitare questa zona nel periodo autunnale.
Un altro buon motivo sono le acque termali che da queste parti sgorgano naturalmente ad una temperatura di 38 gradi, e vengono utilizzate nel moderno complesso termale, dove è possibile usufruire di diversi trattamenti.
Ma per godere di questo fenomeno in modo completamente gratuito bisogna seguire le indicazione per l’antico sentiero di “Lu Vurghe”. Questo breve percorso sterrato porta a delle pozze di acqua solfurea, dove è possibile immergersi e rilassarsi circondati da un contesto naturale davvero meraviglioso, senza dover pagare nulla.
Un altro luogo assolutamente da vedere si trova nel comune di Roccafluvione, lungo il corso del fiume Tronto.
Subito dopo la chiesta di San Giovanni Battista, si incontra il sentiero per la cascata di Forcella, che con i suoi 15 metri di altezza si tuffa in un’incantevole piscina naturale. Accanto a questa cascata, immerso in un fitto bosco, sorge un vecchio mulino idraulico del 700, completamente ristrutturato e ancora funzionante, il Mulino Pompili, un posto che ci è rimasto nel cuore.
Se sognate di dormire in un mulino sappiate che qui è possibile farlo!
Il Mulino Pompili offre infatti due camere da letto, un bagno, una cucina a completa disposizione degli ospiti, un giardino privato con tanto di gazebo e l’accesso diretto alla cascata (balneabile in estate).
Una vera oasi di pace e tranquillità, condita dalla simpatia e dall’ospitalità di Ombretta Massitti, la proprietaria, che farà di tutto per rendere il vostro soggiorno perfetto.
Ombretta ha anche un agriturismo nel piccolo borgo di Roccafluvione, ma a distanza di 3 anni dal terremoto, il paese è ancora considerato zona rossa, e l’agriturismo è inagibile (22 posti letto e 50 coperti sui quali non è più possibile contare). Lei però continua a vivere lì, non molla, e con il sorriso che la contraddistingue è riuscita ad andare avanti anche grazie al suo Mulino, dove per fortuna i clienti non mancano.
Ombretta è anche un’ottima cuoca, ci ha preparato un pranzo da sogno facendoci assaggiare diversi prodotti tipici del territorio. Tra tutti mi ha colpito la storia di La Favalanciata. "Dal Centro Italia il sapore della resilienza", questo è lo slogan della crema gourmet di fave, che nasce dall’idea di due amici originari di Favalanciata, paese dal quale il prodotto prende il nome.
In questo piccolo borgo, il terremoto del 2016 ha reso inagibile la maggioranza degli edifici, ma non è riuscito a distruggerne neanche uno, sono ancora tutti in piedi. Proprio alla loro tenacia, alla voglia di vivere e superare le difficoltà, è dedicata questa produzione.
Noi abbiamo assaggiato il condimento "fave e guanciale amatriciano" (lo trovate QUI), che insieme alla pasta e ad una "generosa" manciata di pecorino, è veramente una goduria.
Ci siamo poi spostati ad Amandola, piccolo borgo medievale considerato la “porta est” di accesso ai Monti Sibillini.
La sua incantevole Piazza Risorgimento, con Porta San Giacomo e il santuario del Beato Antonio sono il cuore del paese, e una sosta presso lo storico Gran Caffè Belli è assolutamente obbligatoria.
Da qui, per godere di un panorama a 360 gradi sui Sibillini, basta salire fino al belvedere di Piazza Umbero I.
Ma per ammirare veramente le bellezze paesaggistiche di Amandola bisogna indossare le scarpe da ginnastica. Si perché il territorio offre innumerevoli possibilità di praticare semplici passeggiate a piedi, in mountain-bike o a cavallo, oppure affrontare trekking più impegnativi , come il Grande Anello dei Sibillini, un percorso di 120 km completamente segnalato che, in 9 giorni di cammino, permette di scoprire l'intera catena montuosa.
Noi, accompagnati da Alberto (guida di ATAM - associazione tartufi dei Monti Sibillini), ci siamo concessi una passeggiata, di quelle super facili, immersi in boschi meravigliosi, tra castagni e faggi. Siamo partiti per cercare funghi e invece abbiamo trovato le impronte di un lupo. Alberto ci ha detto che non è così difficile avvistare un lupo da queste parti (ce ne sono una sessatina in tutto il parco dei Sibilllini), e dal cellulare ci ha mostrato le foto fatte proprio da lui qualche settimana prima.
Credo che trovarsi a faccia a faccia con un lupo sia un’esperienza unica (seppur spaventosa), che speriamo di riuscire a fare la prossima volta.
Amandola è famosa anche per le sue numerose tipicità gastronomiche.
Ci sono dei prodotti, come ad esempio la mela rosa dei Sibillini, che è possibile trovare solo in questa zona.
Questa piccola mela, dalla forma schiacciata e dal profumo intenso e aromatico, viene coltivata tra i 400 ed i 900 metri di altitudine, e le sue caratteristiche la rendono ottima al gusto e perfetta per la realizzazione di dolci e confetture.
L’azienda agricola Le Spiazzette, ad Amandola, è il luogo giusto dove assaggiare le mele rosa e le composte, che vengono fatte utilizzando solo i frutti della loro terra e vendute senza l’uso di intermediari, direttamente dal produttore al consumatore.
Anche qui il terremoto del 2016 ha lasciato segni evidenti, ma non è riuscito a fermare la tenacia e la passione che Massimo, la figlia Martina e il resto della famiglia, mettono nel loro lavoro. Siamo stati tra i loro meleti, ascoltando la loro storia e assaggiato le composte, e non posso che consigliarvi i loro prodotti. In particolare abbiamo amato quella della biodiversità, pera arancia e vaniglia, e albicocca e lime (Le Spiazzette ha anche la vendita online QUI).
Poco distante da Amandola, nella piccola frazione di Bugione, abbiamo avuto modo di assaggiare un altro prodotto tipico di questa zona, il miele, e lo abbiamo fatto presso l’azienda “L’oro degli eremiti” di Sergio Corridoni.
E’ bastato poco tempo insieme a Sergio per essere travolti dalla sua passione, e dall’amore smisurato che lui ripone per le api. Una passione fatta di scelte e sacrifici, perché Sergio ha deciso di allevare le sue api in montagna, lontano dai campi coltivati e trattati con pesticidi.
Questa scelta lo penalizza sicuramente nella quantità, ma regala al suo miele una sapore speciale, una qualità che gli è stata riconosciuta con diversi premi a livello nazionale.
Sergio si occupa di tutto il processo, alleva le api, raccoglie il miele e realizza le confezioni, ed è raccontandoci del suo lavoro che i suoi occhi si riempiono di orgoglio. Lui va fiero della sua piccola azienda, e ne ha tutte le ragioni.
Da quest’anno ha ampliato la sua attività, creando un accogliente b&b, con stanze curate nei mini dettagli , il b&b Borgofortino.
Inoltre Sergio è guida ufficiale del parco dei Sibillini, quindi potreste approfittare della sua conoscenza per trekking e passeggiate.
Quest’esperienza ci ha fatto conoscere anche Chiara, una giovane ragazza che, dopo aver viaggiato per il mondo, è rientrata in Italia con un forte desiderio di cambiamento. E così, insieme al suo compagno, ha deciso di lasciare il Veneto in cerca di un posto dove poter iniziare una vita più sostenibile, a basso impatto ambientale, ed ha scelto proprio Smerillo, un piccolo paese in provincia di Fermo, arroccato tra le montagne Marchigiane.
Qui hanno comprato una fattoria, e piano piano hanno dato vita al loro sogno. Oggi offrono ospitalità nel loro agriturismo, coltivano la terra, producono composte di mele rosa, miele e olii essenziali. Li trovate qui: Agriturismo Amargi.
Per cena, sempre in zona Smerillo, siamo stati ospitati da Mirela, nel suo ristorante La Conca. Dall’accoglienza ai sapori, fino alla presentazione dei piatti, è stato tutto perfetto.
Se passate da queste parti vi consiglio di fermarvi e ordinare i medaglioni di maiale ricoperti di pancetta, pepe rosa e pesche calde, sono favolosi!!
Per finire in bellezza, a pochi chilometri da Amandola, abbiamo avuto l'opportunità di essere ospitati in una bellissima struttura, la Country House La Querceta, un casale con camere ampie, arredate con un gusto elegante e raffinato, dove Giovanna e Dovilia ci hanno accolti e coccolati con un soggiorno meraviglioso e una colazione stellare.
La Querceta è un rifugio di pace, isolato e immerso nel verde delle colline marchigiane, con una vista spettacolare sui Monti Sibillini, dove regalarsi del tempo in totale relax, godendo del grazioso giardino e della piscina.
Siamo partiti da ospiti, un pò scettici sull'avventura che avremmo vissuto. Siamo rimasti completamente travolti dalla passione e dall'amore che questa gente mette nella loro terra e nel loro lavoro. Abbiamo scoperto posti bellissimi, ascoltato storie affascinanti, ma sopratutto, ci siamo sentiti in famiglia. Dopo due giorni meravigliosi abbiamo salutato questo angolo di terra marchigiano, con la promessa di tornare presto dai nostri nuovi amici!