4 giorni nell'Amazzonia Colombiana

Circa il 10% della foresta più grande del mondo si trova proprio in Colombia, quindi questo viaggio ha rappresentato per noi l'occasione di realizzare un sogno, quello di navigare il Rio delle Amazzoni.  

 

 

Prima cosa da fare per raggiungere l’Amazzonia Colombiana è prenotare un volo su Leticia.

Attualmente i voli diretti partono solo da Bogotá con le compagnie Latam o Avianca. Il volo dura circa 2 ore, e il prezzo si aggira intorno ai 50/60€ a tratta. 
L’aeroporto di Leticia è praticamente una stanza (ma stanno costruendo l’aeroporto internazionale, quindi a breve la situazione cambierà) dove, appena scesi, viene richiesto il pagamento della tassa d’ingresso di 35.000 COP (a prescindere dai giorni di permanenza) circa 9€ a persona.

Dall’aeroporto al centro città è una mezz’ora di camminata, oppure 10.000 coop. di taxi (2,5€).

Se la vostra destinazione finale non è Leticia, ricordatevi di dire al tassista di fermarsi ad un bancomat, perché poi non avrete più possibilità di prelevare contanti.  


 

 

Leticia è una città poco affascinante situata al confine con Perù e Brasile, porta d’accesso all’Amazzonia Colombiana. Qui si trovano diverse tipologie di alloggi, agenzie, ristoranti, banche e qualche negozio. Se arrivate a Leticia senza nessuna prenotazione non sarà difficile riuscire ad organizzare escursioni giornaliere o tour di più giorni. E’ molto probabile infatti che verrete fermati da qualche procacciatore pronto ad offrirvi la soluzione giusta per voi. 

Leticia però è anche il punto di partenza per spostarsi verso Puerto Nariño, parchi naturali e riserve (come la Reserva Natural Tucuchira, Amacayacu Natural National Park o la Reserva Tanimboca ), comunità indigene aperte al turismo (come Macedonia, Santa Sofia, Mocagua), oppure sconfinare verso il Brasile (magari nella Reserva Heliconia o in quella di Palmari’ a circa 3/5 ore da Leticia) o verso il Perù.

 

 

Noi per il nostro soggiorno abbiamo scelto la comunità di Mocagua, ed è stata l’esperienza più bella che l’Amazzonia potesse offrirci.

 

 

Situata vicino al Parco Naturale Nazionale Amacayacuu, a circa 60 km da Leticia, Mocagua è una comunità indigena, aperta al turismo, che conduce iniziative per la conservazione e il recupero della fauna autoctona, e che da diversi anni, ha smesso di cacciare le specie animali in via di estinzione. Anzi ora è responsabile della Fondazione Maikuchiga, nata come centro di riabilitazione per le scimmie sottratte al traffico illegale o rimaste orfane. Particolare attenzione è posta verso le scimmie Churuco, una delle specie più importanti tra quelle che salvaguardano l'equilibrio ambientale dell'Amazzonia, purtroppo considerata a rischio di estinzione. 

La Fondazione Maikuchiga cerca spesso volontari (meglio se biologi, ecologi o veterinari) disposti a dar loro sostegno almeno per un paio di settimane consecutive (@maikuchiga.org). La Fondazione può essere visitata da chiunque, anche se non si soggiorna nella comunità di Mocagua, anzi io consiglio di scegliere loro invece della più gettonata Isla de Los Micos, dove si recano la maggior parte dei turisti che visitano questo angolo di Amazzonia.

 

 

Se decidete di dormire nella comunità di Mocagua, allora La Ceiba è sicuramente la scelta giusta (40€ a notte, colazione inclusa).

E’ un ostello gestito da una coppia, Maria e Manuel, membri della comunità. La struttura è nuova e tenuta benissimo. Le camere sono semplici e i bagni in comune puliti (hanno solo acqua fredda). Tutti gli ospiti mangiano insieme, allo stesso orario e il menù è deciso da Maria in base al pescato del giorno. Dalla colazione alla cena è stato tutto perfetto, Maria è una cuoca eccezionale.

In tutta la comunità di Mocagua non c’è il wifi, i cellulari non prendono e tutti parlano solo spagnolo.

La Ceiba è esattamente il posto giusto per staccare dal resto del mondo, riprendersi il proprio tempo e connettersi con l’ambiante. A mio avviso la scelta giusta per chiunque voglia visitare questa regione. 

 

 

Manuel e la sua grande famiglia saranno in grado di organizzare trekking nella foresta sia diurni che notturni. Visite a comunità indigene sia colombiane che peruviane, visita alla fondazione di Maikuchiga, visita a Puerto Narino, uscite di pesca, avvistamento dei delfini rosa sul lago Tarapoto, uscite in kayak e molto altro. 

 

 

I nostri 4 giorni sono stati organizzati direttamente sul posto insieme a Manuel (dall’Italia avevamo prenotato solo le 3 notti tramite Booking) e in tutte le escursioni eravamo soli (solo alla Fondazione di Maikuchiga  eravamo 6 persone in tutto).

 

Giorno 1.
Siamo atterrati all’aeroporto di Leticia alle 9 e preso la barca delle 12:00 (impiega circa un’ora e mezza per arrivare a Mocagua).
La prima cosa che Manuel ci ha proposto è stata la visita alla Fondazione di Maikuchiga (ingresso 15 € a persona) che abbiamo raggiunto insieme ad una guida con una camminata di 30 minuti. 
Siamo rimasti lì fino al tramonto, affascinati e conquistati dalla simpatia delle scimmie che popolano la fondazione.
Dopo cena ci siamo incamminati per un trekking notturno nella giungla (7€ a persona). Fondamentale è indossare gli stivali di gomma (prestati da Manuel), una torcia, pantaloni e maglia a maniche lunghe e un cappello in testa. 

L’esperienza è assolutamente da fare. Di notte nella foresta è tutto amplificato, e insieme ad una guida esperta riuscirete a scovare animali che di giorno è difficile avvistare, come scorpioni, tarantole, piccole rane colorate e insetti di dimensioni impressionanti! 

 

 

Giorno 2.
Dopo colazione siamo saliti su una lancia e abbiamo raggiunto Puerto Narino, un delizioso e tranquillo villaggio ecologico, perfetto esempio di convivenza tra uomo e natura. (tassa d’ingresso € 2.50 a persona) 
Qui le auto sono vietate e l’acqua piovana viene raccolta in cisterne e riciclata per usi quotidiani. Per avere una vista completa su Puerto Narino e la giungla circostante vi consiglio di salire i 65 gradini della torre Mirador Nai-pata  (COP $ 7.000, chiude alle 18:00).  
A Puerto Narino c’è qualche negozietto, 3 ristoranti, non ci sono banche, i cellulari qui prendono e c’è anche il wifi.  Per chi crede che dormire in una comunità completamente immersi nella giungla sia un’esperienza troppo "wild", Puerto Narino è sicuramente una valida alternativa a Leticia.

Dopo pranzo siamo ripartiti con la nostra lancia ed abbiamo raggiunto il lago Tarapoto dove è possibile avvistare i delfini, tantissimi uccelli e fare il bagno ( vi diranno che potrete fare il bagno con i piranha, ma lo fanno solo per rendere l’esperienza più avventurosa, ovviamente nel lago non ci sono)
L’escursione è proseguita sul Rio delle Amazzoni, in alcune aree si formano degli isolotti di sabbia, ed è proprio qui che abbiamo visto tantissimi delfini, sia rosa che grigi. Non so se siamo stati fortunati noi o se è veramente così facile avvistarli (fotografarli invece è quasi impossibile), ma tutti i giorni siamo riusciti a vederne diversi.  
Siamo rientrati a Mocagua per l’ora del tramonto. L’intera giornata è costata 25€ a persona (tassa d’ingresso e pranzo esclusi)

 

 

Giorno 3.
Abbiamo trascorso l’intera mattinata pescando nel Rio delle Amazzoni e camminando nella fitta vegetazione nell’isolotto di fronte Mocagua, alla ricerca dei bradipi (visti solo da lontano purtroppo) insieme ad uno dei 15 fratelli di Manuel. Tornati alla Ceiba per pranzo abbiamo deciso di spendere il nostro ultimo pomeriggio girovagando da soli nel villaggio per vedere più da vicino la vita e le abitudini della comunità.


Giorno 4.
Dopo colazione, a malincuore, abbiamo preso la barca delle 10:00 e siamo rientrati a Leticia dove ci attendeva il volo di ritorno verso Bogotá.

 


 

 

Da sapere:

- Le barche per Puerto Narino partono tutti i giorni dal molo di Leticia alle 7 – 9 – 12 e 14, in senso contrario alle 7 – 10 – 13:30 e 15:30. Il prezzo del biglietto è di 15€ a/r a persona, e la durata del viaggio è di circa 2 ore. I biglietti si comprano sul posto e va specificata la destinazione (il traghetto fa diverse fermate). Presentatevi almeno un paio di ore prima rispetto all’orario di partenza perché le barche non sono molto grandi e si riempiono in fretta.

- Ricordatevi che una volta lasciata Leticia non avrete più possibilità di prelevare contanti o pagare con carta di credito. Fate bene i conti e portatevi abbastanza soldi. 

- Durante la nostra estate in Amazzonia il clima è più “asciutto”, quindi il pericolo di malaria diminuisce notevolmente (ma non le zanzare). Noi non abbiamo fatto nessuna profilassi antimalarica, ma voi chiedete sempre il parere al vostro medico o alla ASL di pertinenza.

- Non è chiaro se il vaccino contro la febbre Gialla sia obbligatorio o solo altamente consigliato, noi nel dubbio, e dopo diverse consultazioni, l’abbiamo fatto. A Roma è possibile farlo, solo su appuntamento, sia all’aeroporto di Ciampino che a Fiumicino. Il vaccino ha bisogno di 10 giorni di incubazione e dura tutta la vita (hanno tolto il richiamo). A Fiumicino abbiamo pagato un bollettino postale di € 34,50, mentre all’aeroporto di Bogotá lo fanno gratuitamente. Entro i 10 giorni successivi al vaccino ci possono essere (nel 25% dei casi) leggere controindicazioni come emicrania, febbre e dolori muscolari localizzati nella zona della schiena. Io ovviamente li ho avuti tutti, Angelo no. 

Per dovere di cronaca, arrivati all’aeroporto di Leticia nessuno ci ha chiesto di esibire il libretto delle vaccinazioni, e non abbiamo trovato nessun cartello che segnalasse l’obbligo del vaccino né a Bogotá né a Leticia. 

- Munitevi di un repellente forte che abbia una buona concentrazione di DEET, componente che “dovrebbe” tenere lontane le zanzare. Da quello che ho capito io, più la concentrazione di DEET è alta, più si allunga la durata dell’effetto sulla vostra pelle (quindi applicando il prodotto con meno frequenza). La mia personale esperienza è stata però negativa. In 4 giorni sono stata divorata, arrivando ad un centinaio di morsi in tutto il corpo (i segni sulle gambe sono durati per un paio di settimane), nonostante il repellente e nonostante i pantaloni lunghi. 

- Non dimenticate di portarvi un libro (con il cellulare spento, in meno di 4 giorni ho terminato quasi 2 libri!!)

 

 

 

Ultima modifica il Mercoledì, 04 Dicembre 2019 13:59

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Deborah & Angelo, classe’80, romani, compagni di vita e di viaggio, abbiamo l’Africa nel cuore ma in Asia ci sentiamo a casa. Amiamo i viaggi “zaino in spalla”,  lo street food in giro per il mondo e catturare attimi con ogni strumento che la tecnologia mette a disposizione. Abbiamo creato Appuntidiviaggio.net nel 2005 dopo un viaggio nell'isola di Bali, dal quale siamo tornati letteralmente affetti dalla sindrome di wanderlust e da allora continuiamo a raccogliere e condividere qui  le nostre esperienze di viaggio.

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