Lo ammetto, il titolo dell'articolo è ingannevole.
Un viaggio coast to coast da Luderitz fino a Cape Cross, lungo la costa della Namibia, in realtà non è possibile, a meno che non abbiate più istinto di sopravvivenza di Bear Grylls!!!
Se guardate la cartina infatti, noterete che quest'area è occupata dal deserto del Namib, la distesa di sabbia più antica del mondo. Un tratto di costa tanto impenetrabile quanto scenografico, uno dei pochi posti dove le dune del deserto incontrano l’oceano Atlantico.
Ma iniziamo dal principio.
Noi abbiamo scelto Luderitz per spezzare il lungo viaggio dal Fish River Canyon verso Sesriem, ma dovendo dare un consiglio a chi ha poco tempo, direi che questa città può essere tolta senza grossi rimpianti.
Luderitz infatti non ha nulla di rilevante, fatta eccezione per la visita alla città fantasma di Kolmanskop, che comunque, secondo me, da sola non vale il viaggio (fermandosi ad Aus si risparmiano circa 240 km).
Certo è che se si è giunti fin qui una visita è d’obbligo, e se siete amanti del genere ed avete dimestichezza con la post-produzione fotografica, otterrete foto di tutto rispetto (io mi sono innamorata di questo posto proprio grazie alle foto che girano in rete, ma ve lo devo dire, la realtà è molto diversa)
Kolmanskop è un’ex città-miniera costruita all’inizio del XX secolo per ospitare le famiglie che lavoravano all’estrazione dei diamanti presenti nell’area. Un vera e propria città con tanto di scuola, teatro, ospedale, sala da ballo e case colorate in stile coloniale tedesco.
L’ultimo diamante fu estratto nel 1954, dopo di che la città si spopolò, ed oggi di quella ricchezza rimane ben poco. I soffitti ed i pavimenti stanno cedendo sotto il peso della sabbia che ha inghiottito quasi tutte le strutture, mentre i colori pastello delle pareti stanno lentamente sbiadendo.
Ma è proprio questa decadenza e stato di abbandono a rendere Kolmanskop una delle città fantasma più affascinanti al mondo, nonché meta prediletta di fotografi, e set cinematografico per diversi film (effettivamente si presta parecchio).
La città può essere visitata tranquillamente da soli, ma volendo è possibile partecipare a tour guidati ( alle 9:30 e alle 11:00 dal lunedì al sabato, alle 10 nei giorni festivi).
Il prezzo del biglietto è di 85 NAD a persona (visita guidata inclusa), ma pagandone 230 (14€), è possibile ottenere un permesso fotografico che da l’accesso dall’alba al tramonto, e io vi consiglio proprio questa soluzione.
Alle 6 del mattino sarete gli unici a girovagare tra gli edifici della città, avvolti da una fitta nebbia che renderà la visita ancora più spettrale.
I permessi fotografici vanno acquistati il giorno prima presso l’agenzia “Safaris and Tours” di Luderitz. Noi siamo arrivati a Luderitz nel tardo pomeriggio quando l’agenzia era chiusa, ma la signora si è gentilmente offerta di portarci i biglietti direttamente in hotel. Potete contattarla via mail a questo indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
A Luderitz abbiamo soggiornato al Villelodge Accommodation (25€ la doppia), prenotato tramite Airbnb.
Lasciata Kolmanskop, seguendo la strada asfaltata che corre di fianco ai vecchi binari ferroviari, a circa 20 km da Aus è possibile fare un incontro straordinario con i cavalli selvaggi del deserto. Non si sa molto sull’origine di questi animali, anche se le teorie abbandonano, ma una cosa è certa, questi cavalli sono riusciti ad adattarsi a condizioni climatiche ostili e difficili, e sono sopravvissuti nonostante la carenza di acqua e cibo. Si dice riescano a stare fino a 5 giorni senza bere, cosa che non avviene per i loro parenti più stretti.
Un cartello sul ciglio della strada indica la “Garub Pan”, una pozza artificiale, unica fonte di acqua per loro.
Anche se è facilissimo incontrarli lungo la strada, vi coniglio comunque di fare la breve deviazione verso la pozza perché con molta probabilità, avrete la fortuna di avvistare anche orici e struzzi.
A 58 km a nord di Aus, lungo la C13, c’è una deviazione sulla sinistra che dovete assolutamente prendere, è la D707, una solitaria pista di ghiaia e sabbia lunga 123 km, che corre tra le montagne di Tiras e le dune rosse del deserto del Namib.
Non è certo una scorciatoia, anzi questa strada vi farà allungare di parecchie ore il vostro viaggio verso Sesriem, ma garantisco che vi regalerà i paesaggi più belli e indimenticabili della Namibia.
La D707 è una delle strade più scenografiche che possono essere percorse in Africa. Un susseguirsi di colori che lasciano senza parole e vi costringeranno a continue soste fotografiche.
C’è da dire però che non è la strada più semplice da percorrere, specialmente se sprovvisti di un mezzo 4x4.
In alcuni punti la ghiaia lascia il posto alla sabbia e le ruote iniziano a perdere aderenza con il suolo, la macchina rallenta ,e con lei alche il cuore di chi guida. Silenzi, ansia e tensione hanno spesso preso il sopravvento. La possibilità di insabbiarsi è alta, e anche se a noi ha detto bene non mi sento di consigliarla a chi viaggia con una berlina.
Usciti dalla D707 (dove volendo è possibile fermarsi per la notte grazie alla presenza di qualche Ranch), si prosegue lungo la C27 per altri 190 km di sterrato prima di raggiungere Sesriem, porta d’accesso ad una delle tappe imperdibili di un viaggio in Namibia, le dune di Sossusvlei.
Se viaggiate in alta stagione e volete dormire all'interno dei cancelli di Sesriem dovete prenotare almeno 5/6 mesi prima, e sinceramente consiglio di farlo perché questo vi darà più di un’ora di vantaggio su tutti quelli che rimarranno fuori. (per la prenotazione potete rivolgervi al sito www.wheretostay.na)
I cancelli infatti aprono ufficialmente alle 7 del mattino, quindi dormendo fuori, non solo vi sarete persi la possibilità di ammirare l’alba dall’alto della Duna 45, ma sarete in compagnia di molti altri viaggiatori (credo sia una delle tappe più turistiche della Namibia).
La strada che porta alla Duna 45 è completamente asfaltata (sono 45 km dal cancello).
La salita sulla duna è stata molto meno faticosa, ed anche molto meno affollata di quanto credessi. Siamo arrivati in cima giusto in tempo per vedere sorgere il sole. Un’enorme palla infuoca che ha scaldato il cielo con i colori del rosa e dell’arancio.
C’è poco da aggiungere, è stato un spettacolo meraviglioso ed emozionante, per me, la realizzazione di un sogno.
Risaliti in auto abbiamo percorso gli ultimi 15 km fino al "2x4 Parking", dove termina la strada asfaltata. Qui si hanno 3 possibilità per raggiungere l’area diSossusvlei: proseguire a piedi, prendere una navetta a pagamento (170 NAD a persona a/r per circa 5 km) oppure, se muniti di un mezzo 4x4, procedere da soli.
Non importa quante foto avete visto della Dead Vlei, quello che si aprirà davanti ai vostri occhi sarà uno spettacolo unico e irripetibile. Una distesa di argilla bianca ed arida, circondata da altissime dune di sabbia (la più grande è nota con il nome di Big Daddy), e caratterizzata dalla presenza di tronchi di acacia morti, bruciati dal sole, scuri come la pece. Scheletri di una vita che c’è stata, ma che ormai risale a più di 900 anni fa.
Questa è la Dead Vlei, un luogo surreale, quasi alieno, difficile da descrivere a parole.
Semmai doveste avere un'improvvisa voglia di dolce durante lo spostamento tra Sesriem e Walvis Bay c'è solo un posto dove potete fermarvi, e questo è Solitaire.
La tappa non è tanto imperdibile quanto obbligatoria, perchè nei 320 km che separano le due località, Solitaire è l'unico punto dove poter fare carburante, ma è anche l'unico posto dove poter mangiare una buonissima torta di mele nel bel mezzo di un deserto!!
In realtà in questa curiosa stazione di servizio trovate, oltre alla backery, anche un bagno, un ristorante e un gommista.
Se Luderitz può essere tralasciata durante un viaggio in Namibia, discorso diverso è per Walvis Bay.
Il motivo principale della visita a Walvis Bay è la possibilità di effettuare escursioni sulle altissime dune di Sandwich Harbour. Un luogo incontaminato e selvaggio raggiungibile solo in 4x4.
Per me c’è stato anche un altro motivo che ha reso Walvis Bay tappa obbligatoria del viaggio in Namibia, la certezza di osservare da vicino i fenicotteri rosa, uno dei miei animali preferiti, che qui stazionano pressoché tutto l’anno.
Le escursioni offerte dalle agenzie normalmente prevedono Sandwich Harbour nel pomeriggio, con partenza verso le 12/12:30 (mediamente il costo è di 90€ a persona), mentre la mattina quasi tutte offrono uscite in motoscafo/catamarano nella laguna di Walvis Bay (50€ a persona). E’ possibile quindi impegnare mezza giornata, oppure farle entrambe. E questa è stata la nostra scelta.
Ho contattato diverse agenzie (e posso dirvi che i prezzi sono abbastanza in linea), ma alla fine ho scelto la Pelican Point (120 € a persona per l'intera giornata) perché da la possibilità di sostituire l’uscita in barca con un’esperienza, secondo me, molto più autentica e divertente.
Dal molo di Walvis Bay ci siamo spostati in jeep attraverso la zona delle saline (tra le più grandi al mondo), dove abbiamo avuto la fortuna di ammirare cormorani, pellicani, fenicotteri rosa e piccoli gruppi di sciacalli.
Giunti al Pelican Point, un faro costruito circa 100 anni fa ed ancora funzionante (dove sorge l’omonimo resort di lusso) abbiamo indossato delle orribili tute blu e ci siamo trasferiti sui kayak.
In queste calme acque abita la colonia di Cape Fur Seal, che qui può raggiunge i 50.000 esemplari, e pagaiare circondati da questi buffi e simpatici animali è stata un’esperienza molto emozionante.
Le foche in acqua non sono pericolose (discorso diverso è sulla terra ferma), anzi sono giocherellone e molto curiose, e sono attratte dal suono della voce dell’uomo.
Abbiamo completamente perso la cognizione del tempo, e ci siamo divertiti come bambini.
E’ un’attività adatta a tutti. In questa baia l’acqua è bassa e il mare è calmissimo. Non serve avere confidenza con il kayak perché è veramente semplice, e comunque lo foche sono proprio a pochi metri dalla riva.
La seconda parte del tour è dedicata a Sandwich Harbour, un vecchio porto commerciale situato a 56 km da Walvis Bay. Oggi però il porto ha lasciato il posto ad una estesa laguna naturale, un tratto di costa scenografico dove oceano e deserto si fondono dando vita ad uno spettacolo favoloso.
Le jeep sfrecciano sul bagnasciuga e poi iniziano a salire a tutta velocità sulle altissime dune. Sembra si essere sulle montagne russe. I driver sono bravissimi, una volta in cima rimangono in bilico per far ammirare il panorama e poi iniziano la discesa. Una bella scarica di adrenalina!!
La giornata è stata una delle più belle del viaggio, e il tour vale tutti i soldi spesi.
Lasciamo Walvis Bay solo dopo aver ammirato il tramonto, arrivando così a Swakopmund con il buio, quindi di questa città, che la Planet definisce come la più bella della Namibia, io non posso raccontarvi proprio nulla, ma devo assolutamente consigliarvi due cose.
Se cercate un posto favoloso dove dormire ad un prezzo contenuto, allora prenotate Villa Sohrada (su booking). E’ su tre livelli, ha due camere da letto, due bagni, una vasca idromassaggio e una stanza biliardo. E’ esageratamente grande a differenza del prezzo, 50€ in due!
L’atro consiglio riguarda il ristorante Jetty 1905. Situato alla fine del lunghissimo molo di Swakopmund, offre una vista impareggiabile sul litorale della città e da la possibilità di mangiare proprio nel bel mezzo dell’oceano!!
Un’esperienza da fare, meglio ancora a pranzo in modo da apprezzare di più il panorama. (ostriche e sushi ottimi!!)
A 120 km da Swakopmund, percorrendo la strada salina C34, in circa un’ora di auto si arriva a Cape Cross, la più grande colonia di otarie dell’Africa.
Un’area protetta che conta ben 100.000 esemplari.
Nonostante fossi informata, il colpo d’occhio appena scesa dall’auto è stato notevole. A Cape Cross sembra di essere catapultati in un documentario della National Geographic!!!
Grazie a passerelle di legno è possibile ammirare questi rumorosi e puzzolenti animali da molto vicino (ricordatevi che sulla terra ferma sono anche parecchio aggressivi, specialmente in presenza di cuccioli).
Per sopportare meglio la puzza, consiglio di munirsi di fazzoletti profumati o comunque coprirsi naso e bocca con una sciarpa.
L’ingresso è aperto dalle 8 alle 17 ed il costo è di 170 NAD a persona. Calcolane un’oretta per la visita.
A nord di Cape Cross inizia la Skeleton Coast, un tratto di costa remoto ed inospitale, chiamata così proprio per la presenza di numerosi relitti spiaggiati a causa delle pessime condizioni climatiche che caratterizzano la zona. Noi però non l'abbiamo percorsa, il nostro viaggio è proseguito verso lo Spitzkoppe, ma questa è un'altra storia...